La tecnologia fa passi da gigante e se la logica del “vecchio” è sempre stata quella di comprare il software ed installarlo sul proprio hard disk, quella del “nuovo”, al contrario, è di utilizzarlo direttamente on line, senza che il nostro processore nè il nostro hard disk siano sottoposti al carico dell’applicazione. Certo, questa nuova formula detta anche “cloud computing” è ancora relativamente nuova e di conseguenza limitata a certi ambiti e funzionalità, tuttavia possiamo apprezzarne l’evoluzioni in servizi come quello di Soundation raggiungibile al sito http://www.soundation.com/studio/.
Non appena raggiungete l’indirizzo in questione il vostro browser aprirà un vero e proprio sequencer dove, per default, troverete 4 tracce audio ed una midi. Nella sidebar destra potrete scegliere il vostro suono da un elenco di loop gratuiti ordinati per categorie e bpm. La cosa interessante è che se inserite un loop con un bpm diverso da quello impostato nel progetto, il programma correggerà automaticamente il campione tramite pitch o time stretch (lo decidete voi).
La cosa sorprendente poi è stato il trovarmi di fronte, nella traccia midi, la WUB Machine, un vero e proprio synth analogico con due oscillatori, unica pecca non poter collegare una tastiera midi quindi o suonate direttamente sulla tastiera virtuale (con una latenza purtroppo spaventosa) oppure importate un midi esistente.
Altra cosa interessante è la possibilità di gestire le automation per ogni singola traccia… per le tracce audio pan e volume, per le tracce midi tutte le impostazioni previste dallo strumento che scegliete. Tra gli strumenti di default, il già citato WUB Machine, il SAM-1 che contiene tre tipi di piano, un organo B3 ed un organo da chiesa, poi una drum machine, tre tipologie di synth ed un generatore di rumore.
Naturalmente sul sequencer sono disponibili tutte le funzioni di taglio della traccia nonchè di copia e incolla (quest’ultime gestibili anche col tasto destro). Se poi volete sbizzarrirvi un pò di più, Soundation contempla anche una versione Premium all’interno della quale è possibile accedere ad altri suoni a costi irrisori (5€ a banco). Il progetto intero poi può essere salvato, esportato come traccia audio wav e/o condiviso sul web.
Ancora nulla a che vedere col nostro Cubase o ProTools ma chissà se nel prossimo futuro non lavoreremo tutti in questo modo. Lunga vita al cloud computing.