Purtroppo non è una novità che il mercato delle applicazioni musicali per Android stenti a decollare, l’eccessiva frammentazione dei dispositivi e la mancanza di alcuni potenti standard almeno per quel che riguarda il motore audio, hanno scoraggiato molti sviluppatori a tentare la strada del robottino parallelamente a quella della mela morsicata.
A gettare benzina sul fuoco ci pensa il CEO di Propellerhead Ernst Nathorst-Böös che, in una sua intervista, spiega il motivo per il quale Propellerhead non svilupperà su Android: Ci sono alcuni problemi su Android su cui abbiamo bisogno di fare delle ricerche approfondite. Uno di questi è che i telefoni Android sono tutti diversi, quindi è necessario fare molti più test per la compatibilità rispetto ad iOS. Apple iOS è una piattaforma incredibile per gli sviluppatori come noi perchè sappiamo con certezza che ogni iPhone, iPad o iPod touch è esattamente lo stesso per tutti gli utenti. Con Android torniamo nel territorio dov’eravamo coi computer: pc con schede audio diverse tra loro etc. Questo non significa che non ci piace la piattaforma Android, soltanto non è facile sviluppare su essa.
In realtà il CEO di Propellerheads non dice nulla di nuovo rispetto a quello che già conoscevamo. E’ chiaro però che una dichiarazione del genere da parte della casa che ha prodotto Reason, Rebirth (adesso felicemente su iPad) e molti tra i software più rispettati in ambiente professionale, può solo scoraggiare quei musicisti, produttori, fonici che aspettano ancora un prodotto decente per il loro tablet Android.
Da parte nostra si può solo sperare che così come nel mondo PC, anche su Android si riesca a trovare il giusto compromesso hardware (che potrebbe essere ad esempio la serie Galaxy di Samsung) per far girare al meglio applicazioni musicali.